Sabato 2 febbraio prossimo, alle ore 17,00, sarà
presentato nella Sala Flaminia Odescalchi a Santa Marinella il “Progetto per un
uso pubblico del Castello di S. Severa per fini socio-culturali e turistici”
redatto dal Direttore del Museo Civico Dott. Flavio Enei, in collaborazione con
il Comitato Cittadino e l’architetto David Pennesi. All’importante evento il
Comitato invita tutti i cittadini e le forze politiche e culturali del
territorio per confrontarsi e per porre il sito di Pyrgi-Santa Severa al centro
dell’attenzione generale per le future politiche di sviluppo. Il complesso
monumentale di S.Severa, unico nel suo genere, è sorto a partire dall’alto
medioevo sui resti della città etrusca e romana di Pyrgi così come
documentato dalle ricerche e soprattutto dai recenti scavi che lo hanno
interessato in occasione dei lavori di recupero curati dalla Provincia di Roma.
Il Castello, insieme all’area archeologica, rappresenta un giacimento culturale
e paesaggistico unico nel Mediterraneo per ricchezza e diversificazione di
contenuti, estesi in un arco di tempo plurimillenario. Ormai quasi ultimati gli
interventi di recupero funzionale, il maniero costituisce un’occasione
irripetibile di sviluppo per l’intero comprensorio e in particolare per il
Comune di Santa Marinella nel cui territorio il bene è situato. La Rocca e il
relativo borgo ad oggi sono stati ristrutturati e messi in condizione di poter
ospitare una molteplice serie di strutture e servizi culturali/ambientali,
formativi, di ricerca, ricreativi, artigianali, religiosi, di
accoglienza/guardiania e ristoro. Il progetto del direttore Enei che dal 1994
lavora nel castello, si articola in dieci capitoli che con numerose tavole
grafiche e fotografiche partendo dall’analisi dello stato descrive la possibile
destinazione d’uso del complesso e la proposta di gestione pubblica del bene
che costituisce un sito di straordinaria importanza
storico-archeologico-monumentale di interesse nazionale, fondamentale memoria
storica per i cittadini del litorale nord di Roma e soprattutto del Comune di
Santa Marinella. Il solo indice del progetto ne descrive le caratteristiche: 1.
Il Castello di Santa Severa: un bene pubblico da difendere e valorizzare 2. La
proposta per una gestione comunale di un bene inalienabile 3. La valorizzazione
della Castello: il complesso Rocca-Torre Saracena 4. Il Centro Congressi 5. La
Foresteria 6. Il Punto di ristoro 7. I parcheggi antistanti il castello. 8. Il
Castello di Santa Severa e la Riserva Regionale di Macchiatonda; un’unica
risorsa archeologico-naturalistica per lo sviluppo del litorale 9. Il Castello
di Santa Severa centro del Sistema di valorizzazione dei beni culturali e
naturalistici “Cerite-Tolfetano-Braccianese”. Le considerazioni finali chiudono
la proposta progettuale auspicando che vengano impedite possibili speculazioni
o “privatizzazioni di fatto” di un bene che appartiene a tutti e per tutti deve
restare fruibile per i cittadini come luogo “di cultura e per la cultura”.
Nessun “albergo di lusso” o altri usi impropri devono deturpare il monumento e
la sua storia. Enei è convinto che: “A
fronte di quanto successo in Italia negli ultimi decenni con la svendita del
patrimonio di valore storico-artistico, i condoni ambientali, l’assalto
edilizio al territorio o i tagli alle risorse destinate alle politiche
culturali si rende ora necessaria più che mai una forte e coraggiosa reazione a
queste logiche miopi, dannose, prive di valori e destinate all’insuccesso che
hanno caratterizzato il passato”. Nel progetto si spera che “Il recupero del
Castello fornisca l’occasione per mettere mano ad una vera e propria riscoperta
delle bellezze del nostro territorio per porre le politiche culturali e
turistiche finalmente al centro dei processi di sviluppo e crescita di Santa
Marinella e del litorale nord di Roma. Investire sulla tutela e valorizzazione
dei beni e delle attività culturali, del paesaggio e della qualità della vita e
dei prodotti tipici risulta fondamentale per rilanciare con il turismo una
delle principali vocazioni del nostro territorio. Valorizzare questo insieme
straordinario di beni culturali ed ambientali incentrato sul Castello di Santa
Severa, dalla bellezza del paesaggio, alle tradizioni, all’ingegno, alla
creatività può dare al nostro comprensorio una marcia in più. Può garantire la
tutela e la manutenzione del bene, il restauro e la restituzione al godimento
pubblico, la riqualificazione del sito, la sostenibilità ambientale e culturale
dell’intero processo di sviluppo”. E ancora: “Si ritiene che proprio in un
momento di crisi forte come quello che si sta attraversando sia fondamentale
investire parte delle disponibilità economiche in quelli che possono essere gli
unici veri settori puliti e trainanti dell’economia dell’Italia del futuro: i
Beni Culturali e i Beni Naturalistici. Quando la crisi sarà passata chi avrà
investito nello sviluppo della cultura, della formazione e della ricerca, nel
turismo di qualità avrà di certo una marcia in più rispetto agli altri”.
Il progetto è scaricabile in anteprima sul
sito www.gatc.it.
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