« Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo. » (John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re)
sabato 19 ottobre 2013
Il Cosmo, il primo "libro" di Dio
giovedì 17 ottobre 2013
Athos. L'atletica e il risveglio interiore dell'uomo moderno.
Reperibile presso il Centro Studi Aurhelio
Oggi le attività atletiche e lo sport in genere sono ridotte ad essere essenzialmente una modalità “per tenersi in forma”, uno strumento per apparire, oppure designato alla ricerca di record tanto effimeri quanto la presunta “gloria” momentanea dei cosiddetti “campioni” che li realizzano. L’attività sportiva competitiva è dominata dal business, dalla corruzione fisica e morale, dal gioco d’azzardo che vi ruota intorno e dalla pressoché totale mancanza di spirito etico.
martedì 15 ottobre 2013
Intervista con lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco
lunedì 7 ottobre 2013
Penelope e il tentativo di travolgerne l'insegnamento
Penelope. Solo a dei malriusciti nell'anima può saltare in mente di dare un simile nome ad una perturbazione. Questa moda yankee di dare dei nomi femminili agli uragani rappresenta un'altra sconfitta della femminilità autentica!
mercoledì 25 settembre 2013
La Tradizione si situa al di là del tempo
mercoledì 28 agosto 2013
J.R.R.Tolkien, scrittore tradizionale e antiprogressista
domenica 25 agosto 2013
Perché è importante la bellezza?
martedì 2 aprile 2013
“Indirizzi per l’Azione Tradizionale. Scritti di educazione e formazione militante”
Gaetano Alì
«Maestro è colui che conosce la strada per averla percorsa, e Gaetano è stato per tutti quanti noi maestro e guida. Prima di tutto per le sue doti umane, per la sua capacità di amore per il fratello e dedizione alla causa; e poi per l’eccezionale conoscenza dottrinaria, nutrita di sapienza meditante e di studio approfondito dei testi tradizionali, dove la lettura diventa distillato di conoscenze. Il suo più grande merito è stato, in questi lunghi anni, quello di averci tolto ogni illusione, aprendoci gli occhi e sostituendo ai sogni le certezze. Ci ha mostrato gli indubbi limiti dell’attività politica e l’inconsistenza delle velleità rivoluzionarie ad essa legate; proponendoci l’alternativa percorribile dell’azione tradizionale»
fonte: AzioneTradizionale
giovedì 28 febbraio 2013
sabato 23 febbraio 2013
Elementi della cultura tradizionale
Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 33
di Antonio Medrano
€4.00 - 40 pg.
venerdì 25 gennaio 2013
Il totalitarismo della “società aperta” antitradizionale.
[1] “Riflessioni sulla cultura dei diritti dell'uomo”, Luigi Arnaboldi, http://www.interculture-italia.it.
[2] Antoine de Sainte-Exupery, Cittadella, ed. Borla, Roma, 1999, pg. 195-196.
[3] Il Mondo della Tradizione, centro studi Raido, Roma, pg. 23.
[4] Octavian Racu, www.octavianracu.wordpress.com.
lunedì 14 gennaio 2013
Nel nome di Yukio Mishima
domenica 9 dicembre 2012
Il fuoco di Sparta
venerdì 30 novembre 2012
mercoledì 31 ottobre 2012
L'inglese: l'influenza e l'imposizione di un modo di pensare
Senza cultura la nostra vita non avrebbe significato. Se una comunità vive in maniera armonica è perché dietro ad essa esiste una cultura che determina il valore e il senso di qualsiasi cosa la circonda. La cultura di un popolo è il risultato di un'esperienza interiore, individuale e comunitaria ma allo stesso tempo intergenerazionale. La lingua che parliamo, ad esempio, come mezzo principale di trasmissione della cultura, che è contemporaneamente essa stessa cultura, esiste perché altri prima di noi l'hanno parlata. La presenza della lingua inglese in ogni aspetto della vita di un popolo, a lungo termine, significa minare le fondamenta della comunità tramite l'imposizione artificiale di un presente mutilato del proprio passato con la conseguenza che il domani sarà un futuro senza memoria, senza punti di riferimento, trasformando le nuove generazioni in degli recipienti vuoti facili da manipolare.
Nico di Ferro
martedì 20 marzo 2012
Il Mondo della Tradizione
Sconvolgendo anche le più rosee previsioni, la prima edizione di questo quaderno è andata in breve tempo ad esaurirsi, e questa seconda ora va riempiendo un vuoto che molti già lamentavano.
Numerose sono state le segnalazioni e gli incoraggiamenti ricevuti per la realizzazione di questo piccolo ma essenziale scritto, che non può né vuole essere esauriente, ma offrire al militante un momento di riflessione.
L’obiettivo prefissato è quello di risvegliare nei propri “simili” l’entusiasmo per la Tradizione e favorire quel processo di formazione dei militanti atto a realizzare il differenziarsi dalla perversione moderna.
Infatti, il primo quaderno della collana “La formazione del Militante della Tradizione” delinea in modo semplice ed essenziale la dottrina tradizionale che per ogni militante deve essere il punto di partenza d’ogni azione. Siamo convinti che, senza un preciso punto di riferimento, è difficile resistere al vortice della decadenza e la crisi del mondo moderno, alla lunga, finisce con il coinvolgere anche chi rifiuta la sua logica.
Frequentemente le azioni che si compiono non hanno un fine preciso, si vive alla giornata, restando impantanati nelle sabbie mobili di uno sterile intellettualismo, o vittime sacrificate ad un’agitazione senza senso. Si ha così un militante rinchiuso nella sua torre d’avorio o pronto a rincorrere ogni tipo di problematica sociale, con l’illusione di essere al passo con i tempi, ma entrambe queste soluzioni altro non sono che la conseguenza di un tipo umano inconsapevole della realtà che lo circonda.
Julius Evola, in “Rivolta contro il mondo moderno”, afferma che “uscire dalla Tradizione significa uscire dalla vita; abbandonare i riti, alterare o violare le leggi, confondere le caste, significava retrocedere dal cosmos nel caos”.
Tradizione è “regola”, cioè Legge interiore ed esteriore a cui far riferimento, specie nei momenti di crisi come quello attuale. Regola e misura, che prima di tutto devono informare il nostro stile di vita e delimitare i confini tra gli amici e i nemici.
Per questo motivo la dottrina tradizionale non si può imporre, ma deve essere una libera scelta, un momento di crescita interiore liberamente voluta e cercata. È possibile che non sempre si sia all’altezza delle proprie aspirazioni, dinanzi agli ostacoli si può cadere, ma ciò che importa è rialzarsi e affrontare con più determinazione le difficoltà.
Per il militante la Tradizione diventa un sostegno necessario per affrontare le prove quotidiane; il suo agire è lucido e cosciente; il rispetto per la Verità e la giustizia, per la natura e per le sue leggi, sono il segno tangibile del collegamento con un Ordine trascendente che coinvolge tutto l’essere umano.
In conclusione vogliamo ringraziare tutti coloro, e non sono pochi, che ci hanno contattato confermandoci la loro simpatia e il loro entusiasmo, e che inoltre ci hanno informato che hanno utilizzato questo scritto come vademecum in gruppi di studio soprattutto di giovani militanti. Vogliamo ringraziare ancora quanti si sono prodigati e si prodigano alla sua diffusione, che oggi può annoverare numerose traduzioni ed edizioni anche al di fuori dei confini nazionali.
La Formazione del Militante della Tradizione
Quaderno Numero Uno: Il Mondo della Tradizione
Indice
Premessa
1. Dalle origini al mondo moderno
2. Il Sacro e la Tradizione
3. Che cos’è la Metafisica
4. Gli Stati dell’Essere: Archetipo-Spirito-Anima-Corpo
5. Esoterismo ed Exoterismo
6. L’Autorità
7. Le Caste
8. La Civiltà
9. La Guerra Santa: vita est militia super terram
10. Decadenza e sovversione
11. L’iniziazione
12. Contemplazione e azione
13. La Legge
14. Il Rito
15. Il Mito
16. Il Simbolo
Appendice
I. La Croce
II. Il Sole
Orientamenti Bibliografici
Disponibile presso il Centro Studi Aurhelio