martedì 30 ottobre 2012

Solo poche ore per la chiesetta del Porto?


Un patrimonio disperso per piccole cose ...

Breve storia della antica e nuova chiesa Santa Maria degli angeli e dei martiri - Civitavecchia

La visita di questa chiesa costituisce, per tutti, una grande sorpresa. Dopo aver ammirato il muro merlato di Urbano VIII e fatto la foto al Mascherone della fontana del Vanvitelli, si entra dalla seconda porta a destra delle tante che affiancano la muraglia. All’ingresso sulla sinistra troviamo l’ossario dei Padri Domenicani, all’angolo la statua di Santa Fermina, vergine e martire, protettrice della città, del porto, dei naviganti e dei marittimi. Appena spostati a destra si intravedono subito l’arco romano, le mura romane e una grotta, una costruzione che da fuori non si può immaginare. Il classico “opus reticulatus” domina tutto l’edificio. Abbiamo di fronte i mercati traianei; la costruzione di Apollodoro di Damasco che ha messo le basi del porto di Centum Cellae su incarico dell’imperatore Traiano. La testimonianza scritta risale all’inizio del secondo millennio, quando i Templari, costruendo la chiesa di Santa Maria, confermano la preesistenza di questi archi di epoca romana. Dopo la scomparsa dei Templari la chiesa è stata affidata ai Domenicani, che utilizzano l’attuale luogo di culto come cripta dell’ordine.
La chiesa superiore dedicata a Santa Maria costituisce l’unica parrocchia di Civitavecchia fino all’inizio del XX secolo, inizialmente con l’entrata rivolta al mare. In seguito viene modificata la sua posizione, e il vecchio ingresso viene chiuso con l’attuale fontanone del Vanvitelli, detto il “Mascherone”. Il 14 maggio del 1943 la chiesa viene distrutta dal bombardamento e la cripta abbandonata.
Nel dopoguerra viene utilizzata come mercato ittico fino agli anni ’90. Ristrutturato il muro medioevale e riaperta la Porta Livorno, tutta l’area riconquista dignità storica e artistica.
Con l’arrivo del vescovo Carlo Chenis e con la sua preoccupazione per l’enorme sviluppo del porto e l’assenza quasi totale di una presenza religiosa, fanno si che in breve tempo si riesca trasformare la vecchia cripta in luogo di culto per tutto l’ambito marittimo e portuale. La creazione apposita di un centro pastorale e di un vicariato con la nomina del Mons. Giorgio Picu come vicario episcopale per il porto hanno completato l’opera.
Dalla notte di Natale del 2009 la Chiesa è di nuovo attiva. L’altare è stato costruito con resti di marmo della vecchia chiesa. In fondo all’ edificio sono state trovate una cisterna romana con acqua dolce sorgiva e una fontanella medioevale con un angelo, l’intera parete è inoltre coperta di cera colata, il che fa pensare alla presenza di un’antica fonte battesimale. La chiesa è stata dedicata alla Madonna come la precedente, agli angeli per l’antica scultura presente all’interno e ai martiri per ricordare non solo Santa Fermina, protettrice della città e del Porto, ma anche tanti altri martiri che hanno portato, con la loro predicazione, con la loro vita e con il sacrificio supremo, il cristianesimo tra la popolazione locale – da San Secondiano a San Cornelio papa, da San Marcelliano e Veriano a San Flaviano martire sotto Giuliano l’Apostata (361 – 363 d.c.) l’ultimo martire conosciuto in Centum Cellae.

L’arredo liturgico comprende:

l’altare realizzato con pezzi di marmo della precedente chiesa di Santa Maria

Beata vergine Maria, San Cornelio papa, Santa Cecilia e angeli, pittura del 2007, olio su tavola, liberamente tratto dalla pittura toscana del ‘400

L’ultima cena, pittura del 2009, olio su tela, liberamente tratto dalla pittura fiamminga del ‘400
S.Lorenzo, pittura di fine ‘800, su tela, raffigura il santo nelle catacombe di San Callisto mentre offre elemosina ai poveri, prima del suo martirio.

L’altare, il lampadario e il leggio sono di tipica fattura orientale

L’acquasantiera di marmo all’ingresso è di fattura senese del ‘700

All’ingresso si trovano l’ossario dei Padri Domenicani, la statua di Santa Fermina, patrona di Civitavecchia e protettrice dei naviganti, e il dipinto su legno “Il battesimo di Gesù”

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