mercoledì 29 maggio 2013

Questo sabato - convegno sui Tumori Celebrali

I TUMORI CEREBRALI: TRA DIAGNOSI E TERAPIA. UNA MALATTIA DEL TERRITORIO CON MOLTI ASPETTI DA CHIARIRE
 
SABATO 1 GIUGNO 2013 ore 17:00  PALAZZO RUSPOLI  (Piazza S Maria Cerveteri Roma), a cura dell'associazione Caere Vetus

Presidente del Comitato Promotore ed Organizzatore Dott. Alberto Sava Presidente di Caere Vetus Direttore del Quotidiano La Voce
RELATORE E COORDINATORE SCIENTIFICO DEL CONVEGNO   Prof Massimiliano VISOCCHI Neurochirurgo Università Cattolica
Policlinico Gemelli Roma

PROGRAMMA

Conduce e presenta il Dott. Alberto Sava
Saluto del Principe e della Principessa Ruspoli
Saluti  di  Autorità Religiose

Cenni in tema di Etica nell’assistenza sanitaria del Malato

Auspicio Pastorale Sua Eccellenza Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare per la Diocesi di Roma, Delegato per la Pastorale Sanitaria della Conferenza Episcopale Italiana

Saluto delle Autorità
Sindaco di Cerveteri    Ing. Alessio Pascucci
Presidente della ASL RMF  Dott. Giuseppe  Quintavalle
Presidente dell’Assemblea dei Sindaci per la Sanità del Territorio  ASL RMF Avv. Pietro TIDEI
Presidente della Fondazione CARICIV Dott. Vincenzo CACCIAGLIA
Consiglio  Regionale AVIS LAZIO Dott. Nicoletta IACOMELLI

 APERTURA DEI LAVORI

PRESENTA E COORDINA IL DIBATTITO  Dott. Alberto Sava Direttore del Quotidiano La Voce, Presidente Associazione Caere Vetus
Moderazione scientifica Prof Massimiliano Visocchi  Neurochirurgo Università Cattolica Policlinico Gemelli Roma

INTRODUZIONE AL CONVEGNO
Dott.ssa Rosanna Visocchi Funzionario Presidenza del  Consiglio dei Ministri  Roma: Il diritto costituzionale alla salute 7 min

RELATORE
Prof Massimiliano Visocchi Neurochirurgo Policlinico Gemelli Università Cattolica Roma: Come si presenta un tumore cerebrale e quali sono le possibilità di terapia? 30 min

TAVOLA ROTONDA INTERVENTI COORDINATI
Prof. Emanuele Carlo Maria Galante  Oncologo  Medico di Base Cerveteri): Perché i tumori cerebrali nell’area di Cerveteri? Cenni di Epidemiologia del Territorio  7 min
Dott. Antonio Brazzini,  Medico Di Base Cerveteri , Dott Marco Valeri Medico di Base Cerveteri: Il medico di base ed il ruolo del consorzio sanitario territoriale nello screening  dei tumori  7 min
Dott.    Pietro Zaccagnino  Radiologo Ospedale   Bracciano:Cenni di  diagnosi radiologica  dei tumori cerebrali  7 min
Prof Carlo Jovine Primario Neurologo Associazione Cavalieri  Sovrano Ordine Militare di Malta Roma ACISMOM : Interventi riabilitativi precoci nei pazienti operati  7 min
Dott. Pantaleo PAGLIULA Oncologo European Hospital Roma:  Terapie integrate per la cura delle neoplasie cerebrali 7 min
Dott. Italo  Gionangeli  Neuropsichiatra infantile ed Analista CIPA  - Medico di Base Ladispoli:  Risvolti neuropsicologici  del malato oncologico  7 min
Dott. Andrea Rocca  Direttore ARCoS Roma: Il sostegno neuropsicologico al malato oncologico 7 min

Dibattito con il pubblicoConclusioni: Dott. Alberto Sava

sabato 25 maggio 2013

Lavoro e mondo moderno, la soluzione dell’economia legionaria


In piena crisi economica, quando il coltello è ormai arrivato all'osso, possiamo osservare più che mai i veri tratti della società progressista che ci circonda. Queste osservazioni non partono da considerazioni cospirazioniste a priori ma da una limpida analisi delle evoluzioni socio-economiche e politiche degli ultimi anni che, alla stregua di un giocatore di scacchi che analizza i movimenti dell'avversario, ci indicano la direzione verso cui ci si muove. In tal modo constatiamo come il nuovo obiettivo della classe neo-dominante è quello di realizzare un esproprio di dimensioni mai avvenute prima, l'ennesimo a partire dal 1789, ma questa volta rivolto contro i salariati e le categorie medie, figliastre dello stato assistenziale. 

L'obiettivo non-economico di primo piano è altresì  quello di trasformare l'uomo in un precario a vita. Andando più in profondità, oltre alla tendenza di creare valore esclusivamente su base finanziaria, sul piano demografico ed ecologico l'obiettivo è quello di ridurre nei numeri, una umanità che supera le esigenze neocapitaliste. Di gran lunga, ad osservare bene, il fenomeno più preoccupante è il processo di induzione alla autocolpevolizzazione delle vittime, le quali considerando erroneamente una propria responsabilità individuale i problemi di natura sistemica, collettiva, politica, di fronte agli espropri subiti, tendono a auto-sopprimersi. Gli effetti appena descritti hanno trasformato l'uomo-lavoratore precario in una macchina produttrice senza un centro e senza la certezza economica del domani. Non è casuale quindi che la parola lavoro che deriva dal latino labor indicava prima del Rinascimento la sofferenza. Infatti una volta il lavoro degli artigiani si esprimeva attraverso la parola “opera” ed era il risultato di un rapporto quasi padre-figlio tra il maestro e l'allievo che imparava la tecnica ma anche i valori morali e religiosi. Nell'opera ultimata l'artigiano si rispecchiava e diventava immortale. Oggi ci possiamo rendere conto come attraverso il “lavoro” non si intende più un'attività creatrice da tramandare e attraverso cui prodotto finale l'uomo continua a vivere, ma indica, come spirito e modalità, produzione in serie, anonimato, stress, sofferenza, quello che pressappoco caratterizzava il lavoro dello schiavo in antichità. L'aspetto ancora più sbalorditivo, è la concezione moderna del lavoro come semplice pretesto di profitto o di una busta paga prescindendo da qualsiasi utilità per la comunità. 


In questo contesto ci si può rendere conto dell'attualità dell'esempio legionario attraverso la cosidettà economia legionaria. Essa ambisce, tramite la creazione di una rete economica parallela, alla sottrazione di spazio utile alla sovversione, riportando i valori tradizionali nelle attività commerciali offrendo così anche una sicurezza economica a coloro che militano per l'Idea. In questo modo qualsiasi gesto economico diventa anche un gesto politico: il denaro ritorna, dalla sua funzione attuale di fine, a quella che gli spetta, di mezzo; il lavoro, oltre a riconquistare il suo valore originare attraverso cui l'uomo si nobilita, ridiventa anche un'opportunità di alzare un mattone per la grandezza della propria comunità che acquista così l’organicità che la liberal-democrazia di stampo capitalistico, ha trasformato in meccanicità senza anima.


Nico di Ferro

martedì 21 maggio 2013

Incontro del Comitato per il Castello - candidati sindaci a confronto


GRANDE SUCCESSO DELLA NUOVA INIZIATIVA DEL COMITATO PER IL CASTELLO DI SANTA SEVERA: I CANDIDATI SINDACI A CONFRONTO

Si è conclusa con uno straordinario successo di pubblico la nuova iniziativa organizzata dal “Comitato Cittadino per il Castello di Santa Severa” che da oltre un anno si sta battendo affinché il complesso monumentale abbia un futuro pubblico “di cultura e turismo” e non venga “concesso” ad alcuna società privata così come stava cercando di fare la passata giunta regionale per “fare cassa”.
La manifestazione ha visto diverse centinaia di cittadini ascoltare nel grande Cortile delle Barrozze per quasi due ore le risposte che i cinque candidati a sindaco di Santa Marinella hanno fornito alle cinque puntuali domande che i delegati del Comitato hanno rivolto loro per conoscere il pensiero e l’orientamento di ciascuna forza politica. Il Comitato, ad oggi composto da 42 Associazioni del territorio con quasi 2000 soci e oltre 10.000 contatti attivi sul web, ha ripreso in questo modo la mobilitazione generale per proseguire nel suo obiettivo di restituire il castello ai cittadini e alla pubblica fruizione. 
Con questa iniziativa si è cercato di comprendere quanto i vari candidati siano informati, sensibili e partecipi della questione e soprattutto come intendano affrontarla per assicurare al Comune un ruolo di primo piano nella valorizzazione del castello. I presupposti da cui si è partiti non sono certo dei migliori visto che in occasione dell’ultimo consiglio comunale utile prima delle nuove elezioni non è stato approvato il “Progetto per un uso pubblico per fini socio-culturali e turistici del castello di Santa Severa” appositamente predisposto dal direttore del museo Dott. Flavio Enei, in collaborazione con il Comitato e l’architetto David Pennesi (scaricabile dal sito www.gatc.it). La mancanza del numero legale ha impedito all’assemblea di approvare le importanti indicazioni progettuali che da diversi mesi attendevano di essere inserite all’ordine del giorno. Scampato, speriamo, il pericolo della privatizzazione del bene con l’esclusione di fatto del Comune di Santa Marinella da qualsiasi decisione così come la passata giunta regionale stava facendo, si aspetta di verificare sul campo gli indirizzi della nuova amministrazione Zingaretti il quale pochi giorni fa in una pubblica manifestazione a Santa Marinella, in sostegno del candidato Fronti, ha dichiarato chiaramente la  volontà di lavorare insieme al Comune e al Comitato per giungere il più presto possibile alla riapertura del complesso con nuovi investimenti che consentano al castello un respiro culturale e turistico di altissimo livello con importanti ricadute occupazionali.
Durante la manifestazione a partire dalle cinque domande si è discusso con l’uscente sindaco Roberto Bacheca e i candidati Massimiliano Fronti, Massimo Padroni, Eugenio Fratturato (Assente giustificato rappresentato da Roberta Felici) e Renzo Barbazza.
Questi i quesiti posti: 
1). Ritiene che il Comune di Santa Marinella debba avere un ruolo di primo piano nella gestione del Castello investendo anche significative risorse economiche dal proprio bilancio per avviare il progetto di valorizzazione?  
2). Intende adottare con delibera di consiglio il progetto sull’uso pubblico del Castello valorizzandone la vocazione culturale e turistica, respingendo eventuali ipotesi di privatizzazione da parte dell’ente Regione? 
3. Intende inoltrare presso la Regione la richiesta di: a) aprire subito il castello alle visite tramite il nostro Museo Civico b) convocare un tavolo di lavoro con Comune e Regione, c) chiedere alla Regione Lazio il ripristino dei 200.000 euro di finanziamento annui per manutenzione, pulizia e guardiania (tagliati dalla giunta Polverini). 
4) Il Comitato propone nel progetto la creazione di un’unica area archeologico-naturalistica-monumentale e parco marino che includa da Riserva di Macchiatonda, Pyrgi e il Castello di Santa Severa. Il PUA approvato prevede invece concessioni balneari alle Sabbie Nere e proprio sotto il Castello, si parla di un grande impianto fotovoltaico nella zona militare. Qual è la sua posizione in proposito?  
5) Intende promuovere e rilanciare l’importante progetto comprensoriale del Sistema Cerite-Tolfetano-Braccianese? Con quali iniziative?
Nelle risposte dei candidati, registrate e filmate, tutte abbastanza puntuali e positive in relazione alle istanze è stata molto apprezzata l’opera svolta dal Comitato e dal direttore Enei che sono riusciti a portare finalmente al centro di una campagna elettorale anche il tema della grande possibilità di sviluppo civile, culturale ed economico legato alla risorsa Castello di Santa Severa. Pur con accenti e sfumature diverse nella sostanza è stata dichiarata da tutti la volontà di impegnarsi per l’immediata riapertura e la valorizzazione pubblica del monumento con il Comune di Santa Marinella finalmente in un ruolo di primo piano, in accordo con gli altri Enti preposti a cominciare dalla Regione. 
La manifestazione è stato un bel momento di confronto civile e democratico, svolto alla presenza di tanti cittadini che la prossima domenica andranno a votare forse più coscienti. L’estate si avvicina e per il castello di Santa Severa e dintorni sarà certamente rovente. Il Comitato in attesa degli sviluppi si prepara comunque ad una nuova intensa stagione di attività che vedrà l’antica Rocca al centro di tante iniziative culturali e di spettacolo che le varie Associazioni organizzeranno, a costo zero, per tenere desta l’attenzione del pubblico e far vivere comunque il complesso monumentale in attesa della sua completa riapertura.


Il Comitato per il Castello di Santa Severa

sabato 18 maggio 2013

Progresso e mondo moderno creano nuove e vuote chiese-magazzino, simulacri senz'anima

Le nuove chiese vengono progettate da architetti moderni, privi di una oramai perduta concezione estetica protesa verso l'alto attraverso una visione Trascendente, e costruite velocemente perché figlie di una modernità in cui si è costretti ad edificare strutture nel minor tempo possibile e con risorse scarse poiché si lavora "con budget limitati". Risultato? più simili a depositi, magazzini o musei che a case del Signore.
La modernità strangola il sacro, e le parrocchie risultano completamente inadatte ad ospitare coloro che desiderano ritrovare al loro interno un luogo di culto in cui si respiri aria Divina, e ci si possa rivolgere al Signore in modo consono.
A quanto riportato dal seguente articolo...qualcuno ha preso coscienza del problemino!




CITTÀ DEL VATICANO - Più che nuove chiese sembrano musei o grandi magazzini. Ambienti che non invitano alla meditazione, privi del senso del sacro e senza nessun afflato mistico-religioso". È spietata l'analisi che il professor Antonio Paolucci fa delle nuove parrocchie costruite nella periferia di Roma.  Una inequivocabile "bocciatura" che mette a nudo quanto distanti siano le posizioni in materia di architettura sacra tra il Vaticano e il Vicariato, committente delle nuove chiese capitoline tra le quali spiccano complessi firmati anche da archistar come la chiesa del Giubileo di Dio Padre Misericordioso, la famosa parrocchia delle tre vele progettata a Tor Tre Teste da Richard Meier. 


Distanze rimarcate in passato anche dal cardinale Gianfranco Ravasi, il ministro della Cultura della Santa Sede, che in una lectio magistralis tenuta nel 2011 all'Università La Sapienza di Roma, definì le nuove chiese fatte edificare dalla Cei "spazi per sale congressi, ambienti simili a palazzetti dello sport, ambienti abbrutiti e volgari...". 

Ora è la volta del professor Paolucci che, nella sua doppia veste di Direttore dei musei vaticani e di Sovrintendente dei beni artistici della Santa Sede, pronuncia la sua accusa davanti al cardinale vicario Agostino Vallini nella sala della Protomoteca in Campidoglio, alla presentazione, due giorni fa, del volume "Chiese della periferia romana" edito da Electa. Il testo, curato da monsignor Liberio Andreatta, direttore dell'Opera romana per la preservazione delle nuove chiese, e dagli architetti Marco Petreschi, docente della facoltà di architettura di Valle Giulia, e Nilda Valentin, è una ricca raccolta di immagini, progetti e normative sui nuovi complessi parrocchiali promossi dagli inizi degli anni Novanta dall'allora cardinale vicario Camillo Ruini con la campagna battezzata "50 nuove chiese nelle periferie romane". 

Dopo circa 20 anni, le nuove parrocchie consacrate sono 45. L'ultima, inaugurata il mese scorso, la chiesa di San Tommaso Apostolo di Marco Petreschi, autore anche della chiesa della beata Madre Teresa di Calcutta. Complessi parrocchiali concepiti con criteri architettonici moderni, lontani naturalmente dai canoni classici baroccheggianti delle chiese del centro di Roma. 

Parrocchie che, al di là delle valutazioni estetiche, hanno contribuito - secondo gli autori del libro - a risanare molte zone periferiche. "Io invece, pur avendo visto e rivisto, letto e riletto questo volume non posso non rilevare - annota Paolucci - quanta confusione regni sotto il cielo di Roma in materia di nuove chiese. E la situazione non può che generare preoccupazione. Chiese? Parrocchie? Ma qui siamo al massimo davanti a spazi museali, ambienti che non invitano alla preghiera e alla meditazione". E continua: "Niente a che vedere con le chiese barocche che da secoli "parlano" della fede cristiana con tabernacoli ben visibili, cupole, icone, immagini della vita della Chiesa che aiutano i parroci nelle loro catechesi. Persino le chiese ortodosse della Russia assolvono in pieno a questi compiti di formazione e di catechesi". 

Ma quali sono le chiese più incriminate? "La mia è una analisi generale, nomi per ora non ne faccio", risponde secco Paolucci, che però oggi tornerà sull'argomento con un commento sull'Osservatore Romano, il giornale della Santa Sede.

"È chiaro che il professore è abituato a fare analisi storiche e su chiese progettate da grandi architetti del passato", controbatte Marco Petreschi, secondo il quale "è troppo facile analizzare complessi storici per i quali furono stanziati finanziamenti ingenti". Per il docente di Valle Giulia, autore tra l'altro del grande palco, l'altare e la gigantesca croce realizzati per la giornata mondiale della Gioventù del 2000, "non è secondario ricordare che i progettisti lavorano con budget limitati e se le periferie hanno 45 nuove chiese è un autentico miracolo, al di là dei giudizi estetici ed architettonici". 

Qualche riserva arriva però anche dal cardinale Vallini che ammette: "Quando visito queste parrocchie spesso resto perplesso. Però io sono vicario solo da 5 anni e non ho approvato nessun progetto". Ed annuncia il varo di una commissione ad hoc per la tutela estetica delle nuove parrocchie. 

giovedì 16 maggio 2013

Ai ferri corti, corsi creativi di arti dimenticate

Ultimo appuntamento a Roma ...... tecniche rivoluzionarie di artigianato femminile

giovedì 9 maggio 2013

IL CASTELLO DI SANTA SEVERA ANCORA ABBANDONATO E CHIUSO AL PUBBLICO


Continua il disinteresse verso la questione del Castello di Santa Severa, gioiello e patrimonio inestimabile del nostro territorio. la lotta per la sua difesa continua: pubblichiamo le righe di protesta da parte del Comitato del Castello


IL COMITATO CITTADINO RIPRENDE LA MOBILITAZIONE
E INCONTRA I CANDIDATI A SINDACO PER LE PROSSIME ELEZIONI

Domenica 19 maggio alle ore 10.30 il “Comitato Cittadino per il Castello di Santa Severa” riprende la mobilitazione per assicurare al grande complesso monumentale un futuro pubblico di cultura e turismo. Chi credeva che con la caduta della giunta Polverini e dell’infausta idea di “privatizzare” il maniero la battaglia fosse finita si sbagliava di grosso. C’è ancora molta strada da fare. Il Comitato, ad oggi composto da 42 Associazioni del territorio con quasi 2000 soci e oltre 10.000 contatti attivi sul web, riprende la mobilitazione generale per proseguire nel suo obiettivo di restituire il castello ai cittadini e alla pubblica fruizione per scopi culturali e turistici. Dopo il successo della grande manifestazione di Santa Marinella dove il 2 febbraio scorso oltre 500 persone hanno riempito la sala Flaminia Odescalchi, il Comitato ha ora organizzato un pubblico incontro con i cinque candidati a sindaco di Santa Marinella per le ormai imminenti elezioni comunali. Si intende comprendere quanto i vari candidati siano informati, sensibili e partecipi della questione e soprattutto come intendano affrontarla per assicurare al Comune un ruolo di primo piano nella valorizzazione del castello. Purtroppo i presupposti non sembrano essere dei migliori visto che in occasione dell’ultimo consiglio comunale utile prima delle nuove elezioni non è stato approvato il “Progetto per un uso pubblico per fini socio-culturali e turistici del castello di Santa Severa” appositamente predisposto dal direttore del museo Dott. Flavio Enei, in collaborazione con il Comitato e l’architetto David Pennesi. La mancanza del numero legale ha impedito all’assemblea di approvare le importanti indicazioni progettuali che da diversi mesi attendevano di essere inserite all’ordine del giorno. Alle Associazioni costituenti il Comitato la mancata approvazione del progetto non è piaciuta proprio e sono pronte se necessario ad una nuova e ancora più grande mobilitazione. Anche per questo motivo si è deciso di incontrare i candidati, in modo da capire subito gli indirizzi e muoversi di conseguenza con l’opinione pubblica e con gli elettori. Scampato, speriamo, il pericolo della privatizzazione del bene con l’esclusione di fatto del Comune di Santa Marinella da qualsiasi decisione così come la passata giunta regionale stava facendo, si aspetta di conoscere gli indirizzi della nuova amministrazione Zingaretti che almeno in teoria sembrerebbe essere più vicina alle idee fino ad oggi elaborate dal Comitato. Se ne discuterà il 19 prossimo con l’uscente sindaco Roberto Bacheca e i candidati Massimiliano Fronti, Massimo Padroni, Eugenio Fratturato e Renzo Barbazza, sarà un bel momento di confronto civile e democratico, di certo alla presenza di tanti cittadini che sapranno partecipare, capire e scegliere. Chiarimenti saranno richiesti anche sulla questione delle ultime nuove concessioni di spiagge libere a privati che vedono scomparire ulteriori tratti di costa pubblici per essere trasformati di fatto in stabilimenti a pagamento. Molto grave è la situazione delle sabbie nere a sud del castello dove tra l’area archeologica di Pyrgi e la Riserva Naturale di Macchiatonda, il grande parco archeologico-naturalistico previsto nel progetto, si prosegue nell’impianto di strutture attrezzate che vanno a deturpare e privatizzare l’ultimo tratto di costa ancora intatta e naturale esistente nel territorio di Santa Marinella. Una vera vergogna. L’estate si avvicina e per il castello di Santa Severa e dintorni sarà certamente molto calda. Il Comitato si prepara alla battaglia e ad una nuova intensa stagione di attività che vedrà l’antica Rocca al centro di tante iniziative culturali e di spettacolo che le varie Associazioni organizzeranno per tenere desta l’attenzione del pubblico e far vivere comunque il complesso monumentale in attesa della sua completa riapertura.


il Comitato per il Castello di Santa Severa




martedì 7 maggio 2013

LADISPOLI: ALLA SCOPERTA DELLA STORIA E DELL’ARCHEOLOGIA, DAL 15 MAGGIO INIZIA IL CORSO IN BIBLIOTECA


Mercoledì 15 maggio presso la Biblioteca Civica di Ladispoli “Peppino Impastato” inizierà il corso intitolato “Storia e archeologia di Ladispoli e del suo territorio, dai presupposti preistorici all’epoca moderna” a cura dell’archeologo Dott. Flavio Enei, direttore del Museo Civico di Santa Marinella “Museo del Mare e della Navigazione Antica”.
Il corso, fortemente voluto dall’assessore alla Cultura del Comune di Ladispoli Francesca Di Girolamo e dalla direttrice della biblioteca Marina Panunzi, è organizzato in collaborazione con i volontari per i beni culturali del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, attivi nel comprensorio da quasi 15 anni per la tutela e la valorizzazione del nostro ingente patrimonio.
L’iniziativa di divulgazione, di alto profilo scientifico, inizierà il prossimo 15 maggio alle ore 17.30 nella sala conferenze della biblioteca con la prima lezione del nutrito programma che si concluderà il 29 giugno, dopo 7 incontri e 2 uscite sul campo. I temi affrontati consentiranno ai partecipanti di informarsi sulla storia e l’archeologia del litorale di Ladispoli attraverso i millenni, dai presupposti preistorici all’epoca moderna. Saranno illustrati lo sviluppo storico dei paesaggi, i principali monumenti antichi tra i quali i resti delle necropoli etrusche e delle ville romane presenti nel territorio comunale, la città di Alsium, il castello di Palo e ovviamente Torre Flavia, simbolo della città, secondo il seguente programma:
15 maggio. Introduzione al corso: Ladispoli. Una città moderna nel litorale dell’antico territorio cerite.
22. I presupposti preistorici, la nascita della città di Caere nell’età del ferro. L’epoca etrusca.
29. La romanizzazione del territorio: Cerveteri prefettura e municipio romano, le colonie di Alsium, Pyrgi e Castrum Novum. La fine del mondo antico e del paesaggio delle ville: il medioevo e l’epoca moderna.
5 giugno: Il patrimonio storico archeologico di Ladispoli: le presenze preistoriche ed etrusche
(Fosso e Colli di Vaccina, Monteroni, San Nicola, la pianura costiera).
12. Alsium: un approdo etrusco e romano nel territorio di Ladispoli. Le ville romane del litorale ladispolano (Ad Turres, San Nicola, La Posta Vecchia, Marina di Palo, La Grottaccia, Torre Flavia, Piane di Vaccina)
15. Visita: la villa romana di San Nicola e la villa di Marina di Palo.
19. La Nave romana dei Dolia di Ladispoli
26. Il Castello di Palo, il Castellaccio dei Monteroni e Torre Flavia
29. Visita: la Nave dei Dolia di Ladispoli nel Museo del Mare e della Navigazione Antica. Conclusione del corso e consegna degli attestati.

E’ utile ricordare che il corso è aperto a tutti ed è completamente gratuito per i partecipanti. Un’occasione importante, da non perdere, ai fini della migliore diffusione della conoscenza e della crescita civile e culturale dei cittadini.

Un attestato di partecipazione sarà rilasciato soltanto a coloro che avranno seguito le lezioni e le uscite fino ad un massimo di tre assenze totali. Il corso che si rivolge in particolare ai giovani, agli studenti e agli insegnanti, può essere considerato valido come aggiornamento e come credito formativo.

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI

Biblioteca Comunale di Ladispoli “Peppino Impastato”
Tel. 06.99220889 (orario ufficio)

Gruppo Archeologico del Territorio Cerite

Tel. 0766.571727 (mar.gio.sab. ore 10-12).
 

domenica 5 maggio 2013

La Donna e l'Amore nella via del Cavaliere - recensione


La Donna e l'Amore nella via del Cavaliere
2 maggio 2013, Raido - Roma

Conferenza del Prof. Mario Polia

Per questa occasione dobbiamo ringraziare le ragazze del cuib femminile di Raido per l'accoglienza e la disponibilità oltre al Prof Mario Polia per le sue parole che vengono sempre apprezzate.  Ci accingiamo modestamente a trasmettere, solo quanto appreso, per chi magari voleva partecipare ma non ha potuto.

L'appuntamento di ieri sera è stato molto significativo, Mario Polia ha affrontato infatti due aspetti molto trascurati nei "tempi moderni": quello della figura femminile e della sua importanza fondamentale nel cammino dell'uomo della Tradizione. Successivamente la valenza straordinaria dell'amore incondizionato tra un uomo e una donna. Due aspetti distinti ma legati alla vita di entrambi.
 Se oggi infatti la donna viene trattata esclusivamente come un oggetto o nella migliore delle ipotesi
al pari di un uomo, come un numero o un ingranaggio del sistema, un tempo neanche troppo lontano ella assumeva un ruolo fondamentale nella crescita e nella vita di un uomo. La Donna ha una sua natura, diversa da quella dell'Uomo ma non per questo inferiore. Alla donna spettava quindi fino a poco tempo fa il ruolo di madre e di educatrice della vita di un uomo, un ruolo prettamente femminile, proprio perché appartenente alla sua più profonda natura.
La figura di educatrice era fondamentale perché permetteva all'uomo di acquisire i valori sacri per la vita, la preghiere e gli ideali. A riguardo si pensi alle figure delle nonne o delle madri, all'amore incondizionato trasmesso ai loro figli tramite i racconti o le fiabe e all'educazione al Sacro tramite le preghiere. Questa dimensione dell’educazione non è mai stato un ruolo che spettava all'uomo o tanto più allo Stato, il suo surrogato - quando lo Stato ad esso si è sostituito alla donna in questo compito – ha dato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ragazzi allo sbando, senza valori e senza un orientamento chiaro e definito. Ragazzi che cercano modelli da imitare alla televisione o al cinema e  sempre più spesso lontani da un sereno e stabile ambito familiare.

Così come importantissimo è il ruolo della donna come educatrice, altresì importante è il ruolo che assume la donna che decide di percorrere la sua vita al fianco di un uomo, ella assume infatti il compito di spronare l'uomo nella sua lotta quotidiana, di destarlo dal suo torpore, dal suo impigrimento, senza partecipare con lui alla battaglia ma percorrendo un cammino differente che porta però nella stessa direzione. La donna che decide di percorrere la sua vita con un uomo che condivide i suoi stessi ideali, darà se stessa in nome dell'Amore, al pari dell'uomo. Il loro donarsi incondizionatamente darà frutti straordinari, il loro Amore, veritiero, durerà a lungo e porterà entrambi al compimento del proprio destino.

Nell'esempio del periodo cavalleresco questo concetto è più chiaro, la dama infatti legava la sua vita al cavaliere. Non andava con lui in battaglia, non partecipava alla guerra, ella aspettava il ritorno del suo amato sapendo che sarebbe anche potuto perire in battaglia. Il suo amore incondizionato, la portava a spronare il cavaliere alla battaglia, non a tenerlo sotto il suo grembo. Ella donava lui una sciarpa con ricamato il suo nome o quello della sua casata, il cavaliere avrebbe poi appeso quel drappo alla sua lancia e lo avrebbe portato sul campo di battaglia. Da lì traeva forza, da quel gesto egli ricambiava il suo amore incondizionato andando in battaglia per  poter fare ritorno e poter vedere anche solo un sorriso sul volto della donna amata, sapendo anche di poter non tornare ma con la consapevolezza  che il suo amore e quello della sua dama non sarebbe morto con lui in battaglia.

Oggi la donna ha dimenticato l'importanza di spronare il suo uomo, di spossarlo dalla sua pigrizia.
Oggi la donna in chiave del tutto egoistica vorrebbe l'uomo tutto per se, che si occupi della spesa, della casa di darle attenzioni ma che non prenda impegni di alcun tipo, che lo distolgano da lei. Tutto ciò non Nobilita l'uomo, al contrario lo debilita a zerbino. Una donna che dichiari il proprio amore per il suo uomo deve essere consapevole che con il suo comportamento ella può e deve destarlo. La donna deve prendere coscienza di questo straordinario dono che ha e dovrebbe quindi esaltare le qualità del suo uomo. Solo la Donna può avere questa funzione, uomo e donna anche se diversi sono indissolubilmente legati, e, se consapevoli dei loro ruoli, diventano capaci di grandi cose.
Il ruolo fondamentale che ha la donna nella vita di un uomo, si evince anche nelle società più antiche, in quella Greco-Spartana così come in quella Romana, dove la donna non aveva il mero compito di restare in casa a badare alle serve e ad annoiarsi, ma assumeva una funzione Sacra al contrario di quanto vorrebbero far credere oggi. Si pensi alle donne di Sparta che davano alla luce guerrieri, si pensi alla figura di Rea Silvia, madre di Romolo e Remo, che dà alla luce il fondatore di Roma, si pensi a Vesta e alle vestali, donne che avevano esclusivamente un ruolo centrale e primario nella società Romana.

Così come la donna, anche l'uomo deve prendere coscienza della forza che l'amore incondizionato dai tornaconti personali, casto e devoto,  alimenta in lui un fuoco che lo sprona alla lotta, alla morte, e quindi alla Vita. Un uomo che acquisisce questa conoscenza, che si dona in nome del giusto, che si sacrifica per il giusto, spinto dall'amore sacro, ha già vinto. Anche se perderà o morirà
Egli avrà vinto, perché il fuoco non verrà spento ma continuerà ad ardere per l'eternità. Quel fuoco sacro è legato ed alimentato dall’Amore e farà si che compirà imprese eroiche e belle, dal suo quotidiano, fino alle battaglie più grandi.

In conclusione, si è aggiunta questa citazione di Leon Degrelle tratta da Militia: "La felicità esiste solo nel dono, nel dono completo; il suo disinteresse gli conferisce sapori d'eternità; esso ritorna alle labbra dell'anima con una soavità immortale. Donare! Aver visto occhi che brillano per essere stati compresi, colpiti, appagati! Donare! Sentire le grandi onde di felicità che fluttuano come acque danzanti su di un cuore pavesato
all'improvviso di sole! Donare! Aver colto le fibre segrete che tessono i misteri della sensibilità! Donare! Avere il gesto che consola, che toglie alla mano il suo peso di carne, che consuma il bisogno di essere amato!"

L’augurio è che questo breve riassunto possa essere di aiuto, per comprendere il clima e il portato dei grandi temi esposti alla conferenza di ieri. Si ricorda inoltre che presso la sede del Centro Studi Aurhelio sarà presto possibile, trovare il saggio scritto dal Prof. Polia "La donna e l'amore nella via del cavaliere". Il testo la riedizione, rivista ed ampliata, dell'ormai introvabile "Il Mistero Imperiale del Graal. Il Mistero della Dama" (Quaderni di Avallon, n. 0)

Il Siberiano