domenica 14 ottobre 2012

L’ONU si dà la zappa sui piedi


Maggior comprensione dei valori tradizionali dell’umanità

Durante la sessione del 27 settembre il Consiglio ONU Per i Diritti Umani – sembrerà uno scherzo ma è davvero così - ha adottato, nel silenzio generale dei mass media internazionali, la risoluzione per la “Promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali mediante una maggior comprensione dei valori tradizionali dell’umanità” che introduce per la prima volta in materia di tutela dei diritti umani il concetto di “valori tradizionali”. Il documento proposto dalla Federazione Russa, dal Vaticano e dai rappresentanti di altri paesi tra cui gli stati islamici ribadisce la necessità di stabilire un legame tra “i diritti dell’uomo” e “i valori tradizionali”. Alla base della risoluzione c’è il documento adottato nel 2000 dalla Chiesa Ortodossa russa: “I Fondamenti della Concezione  Sociale della Chiesa Ortodossa Russa”.

Il testo della risoluzione ancora non è stato pubblicizzato sul sito delle Nazioni Unite ma la sua essenza  si può intravedere nel comunicato del Ministro degli Esteri russo: "Nessun Stato o gruppo di Stati ha il diritto di monopolizzare l'interpretazione dei diritti umani. Qualsiasi tentativo di imporre norme universali di interpretazioni unilaterali influenza negativamente l'atteggiamento della gente nei confronti del concetto di diritti umani, alienandolo nei confronti della maggior parte delle società e di strati della popolazione. D'altra parte, la dottrina dei diritti umani non ha che da guadagnarci dall'assorbire elementi di varie culture. Solo allora essa diventerà veramente universale.


Contro la risoluzione hanno votato i rappresentanti degli USA e dell’UE (inclusa l’Italia) – infamia dalla quale, giustamente, non potevamo esimerci. L’importanza di questo documento deriva dal fatto che esso sancirebbe la fine del monopolio Occidentale sulla sfera dei “diritti umani” prediligendo i diritti e gli interessi dei popoli che non fanno parte del “mondo occidentale”. Anche se il documento è privo di qualsiasi valore normativo e non cambia radicalmente la politica delle organizzazioni internazionali esso tuttavia rappresenta un primo passo verso la loro riforma.

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