Dopo
due anni di mobilitazione delle 42 Associazioni costituenti il Comitato per il
Castello di Santa Severa finalmente s’intravede una luce per il futuro del
grande complesso monumentale.
La
giunta Zingaretti ha convocato il Sindaco di Santa Marinella per avviare subito
un rapporto ufficiale con l’Amministrazione, cosa che non era stata possibile
con la passata giunta Polverini. Anche l’Assessorato alla Cultura regionale è
stato interessato dal Comitato alla questione del castello che non può e non
deve restare un semplice bene “patrimoniale”, destinato a risanare il bilancio
della Regione, così come si era cercato di fare con la precedente
amministrazione. Il bene culturale va, viceversa, considerato una risorsa
pubblica, fondamentale per la crescita civile e sociale del territorio e per il
suo sviluppo turistico ed economico.
Il
progetto di “Uso pubblico per fini culturali e turistici del Castello di Santa
Severa” elaborato dal direttore del museo civico in collaborazione con il
Comitato è stato approvato in via preliminare dalla giunta di S. Marinella e il
prossimo lunedi 15 luglio dovrebbe esserlo da parte dell’intero Consiglio
Comunale. Questa approvazione permetterà finalmente al Comune di avere una
propria proposta chiara e condivisa da portare al tavolo tecnico-politico che
sarà istituito con la Regione.
Il progetto del Comitato prevede di includere la costa
compresa tra Macchia Tonda e il Castello di Santa Severa in un’unica area
naturalistico-archeologica protetta, comprendente anche il fondale marino e la
servitù militare. Non ci vuole molto a capire quale attrattiva turistica
potrebbe costituire questo luogo, tramite un’accorta politica di salvaguardia
della sua bellezza naturale e una sapiente valorizzazione delle valenze
ambientali e storico-archeologiche.
Senza impedire ai bagnanti di raggiungere la spiaggia
libera, è necessario evitare che questa diventi sempre più “attrezzata” a danno
del patrimonio ambientale. Risulta infatti che il parcheggio sul mare,
accessibile del “Varco 54”, abbia già parzialmente demolito la duna e che le
pulizie dell’arenile non risparmino conchiglie, reperti archeologici e le barriere
di protezione naturali messe per delimitare l’area frequentata dai naturisti.
Va ricordato che questi ultimi dagli anni 70 hanno assicurato la pulizia e il
controllo dell’intero tratto di spiaggia.
Per questo il Comitato esprime la sua preoccupazione sul
futuro delle “Sabbie Nere” di Santa Severa, un tratto del litorale ancora per
fortuna incontaminato. Pur riconoscendo la necessità di non intasare l’Aurelia,
permettendo ai bagnanti di raggiungere in sicurezza uno degli arenili più belli
del Lazio, ricordiamo che non si sta parlando di una spiaggia qualsiasi ma di
un vero e proprio tesoro.
L’area compresa tra il Castello di Santa Severa, Pyrgi e la
Riserva Naturale di Macchia Tonda, protetta da vincoli archeologici e
naturalistici, si è preservata nei suoi valori ambientali e storici fino ai
giorni nostri dalla lontana preistoria. In essa si trovano ancora tracce di
antichi insediamenti neolitici e dell’intensa frequentazione di epoca etrusca e
romana. Le dune sono state dichiarate monumento naturale mentre fossi e paludi
costiere consentono a molte specie animali di nidificare.
Il Comitato per il Castello di Santa Severa
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