Con le ultime legiferazioni della Francia e della Gran Bretagna sono
arrivati a 10 i paesi che in Europa hanno legalizzato gli aggregati giuridici
composti da coppie dello stesso sesso
equiparandole alle tradizionali famiglie fondate sull’unione tra un uomo e una donna.
Su questa scia di baluardi infranti anche in Italia i tentativi di far
passare tale disegno di legge incominciano a intravedersi sempre più forte a
cominciare dalla proposta di legge contro la presunta omofobia degli italiani.
La classe politica del Bel Paese invece di occuparsi dei problemi del popolo,
che deve fare i conti con un tasso di disoccupazione allarmante e con un numero
di suicidi ogni giorno sempre più numeroso, sembra che veda nell’omofobia una
questione di imminente emergenza. Perché? Da una parte è “l’Europa che ce lo
chiede”, infatti, il Consiglio dell’Unione Europea nella sua sessione del 24
giugno ha approvato una risoluzione[1],
nel silenzio generale, in cui fa sua l’ideologia gender riconoscendo, non più
la classica distinzione uomo-donna, ma, ben cinque generi: lesbiche, gay, bisessuali,
transgender e intersessuali, impegnandosi a proteggerli e a promuoverli come
normali. Dall’altra parte, anche per i politicanti venduti alle lobby è più
facile far passare simili provvedimenti che occuparsi dei problemi reali del
Paese, e poi, pare rendano in termini di immagine.
Secondo un censimento del 2006
in Italia 87% degli Italiani si sono dichiarati
cattolici. Dato che la dottrina Cattolica considera gli atti omosessuali
contrari alla legge naturale ci si chiede, nel caso in cui la legge contro
l’omofobia venisse approvata, se saranno perseguiti tutti per discriminazione.
Minata ogni concezione del Sacro, trasformato il continente in uno spazio di libero scambio e di circolazione delle merci e
della forza lavoro, la famiglia resta una delle ultime istituzioni normali contro l’onda anomala della sovversione. E' proprio contro la
famiglia che simili provvedimenti, mascherati con l’intento di proteggere i
deboli, vanno a colpire, trasformandola in una parodia moderna e sottraendole
il ruolo di pilastro fondante della Civiltà.
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