La Donna e l'Amore nella via del
Cavaliere
2 maggio 2013, Raido - Roma
Conferenza del Prof. Mario Polia
Per questa occasione dobbiamo
ringraziare le ragazze del cuib femminile di Raido per l'accoglienza e la
disponibilità oltre al Prof Mario Polia
per le sue parole che vengono sempre apprezzate. Ci accingiamo modestamente a trasmettere,
solo quanto appreso, per chi magari voleva partecipare ma non ha potuto.
L'appuntamento di ieri sera è
stato molto significativo, Mario Polia
ha affrontato infatti due aspetti molto trascurati nei "tempi
moderni": quello della figura femminile e della sua importanza
fondamentale nel cammino dell'uomo della Tradizione. Successivamente la valenza
straordinaria dell'amore incondizionato tra un uomo e una donna. Due aspetti
distinti ma legati alla vita di entrambi.
al pari di un uomo, come un
numero o un ingranaggio del sistema, un tempo neanche troppo lontano ella
assumeva un ruolo fondamentale nella crescita e nella vita di un uomo. La Donna
ha una sua natura, diversa da quella dell'Uomo ma non per questo inferiore. Alla
donna spettava quindi fino a poco tempo fa il ruolo di madre e di educatrice
della vita di un uomo, un ruolo prettamente femminile, proprio perché appartenente
alla sua più profonda natura.
La figura di educatrice era
fondamentale perché permetteva all'uomo di acquisire i valori sacri per la
vita, la preghiere e gli ideali. A riguardo si pensi alle figure delle nonne o
delle madri, all'amore incondizionato trasmesso ai loro figli tramite i
racconti o le fiabe e all'educazione al Sacro tramite le preghiere. Questa
dimensione dell’educazione non è mai stato un ruolo che spettava all'uomo o
tanto più allo Stato, il suo surrogato - quando lo Stato ad esso si è
sostituito alla donna in questo compito – ha dato i risultati che sono sotto
gli occhi di tutti. Ragazzi allo sbando, senza valori e senza un orientamento
chiaro e definito. Ragazzi che cercano modelli da imitare alla televisione o al
cinema e sempre più spesso lontani da un
sereno e stabile ambito familiare.
Così come importantissimo è il
ruolo della donna come educatrice, altresì importante è il ruolo che assume la
donna che decide di percorrere la sua vita al fianco di un uomo, ella assume
infatti il compito di spronare l'uomo nella sua lotta quotidiana, di destarlo
dal suo torpore, dal suo impigrimento, senza partecipare con lui alla battaglia
ma percorrendo un cammino differente che porta però nella stessa direzione. La
donna che decide di percorrere la sua vita con un uomo che condivide i suoi
stessi ideali, darà se stessa in nome dell'Amore, al pari dell'uomo. Il loro
donarsi incondizionatamente darà frutti straordinari, il loro Amore, veritiero,
durerà a lungo e porterà entrambi al compimento del proprio destino.
Nell'esempio del periodo
cavalleresco questo concetto è più chiaro, la dama infatti legava la sua vita
al cavaliere. Non andava con lui in battaglia, non partecipava alla guerra,
ella aspettava il ritorno del suo amato sapendo che sarebbe anche potuto perire
in battaglia. Il suo amore incondizionato, la portava a spronare il cavaliere
alla battaglia, non a tenerlo sotto il suo grembo. Ella donava lui una sciarpa
con ricamato il suo nome o quello della sua casata, il cavaliere avrebbe poi
appeso quel drappo alla sua lancia e lo avrebbe portato sul campo di battaglia.
Da lì traeva forza, da quel gesto egli ricambiava il suo amore incondizionato
andando in battaglia per poter fare
ritorno e poter vedere anche solo un sorriso sul volto della donna amata,
sapendo anche di poter non tornare ma con la consapevolezza che il suo amore e quello della sua dama non
sarebbe morto con lui in battaglia.
Oggi la donna ha dimenticato
l'importanza di spronare il suo uomo, di spossarlo dalla sua pigrizia.
Oggi la donna in chiave del tutto
egoistica vorrebbe l'uomo tutto per se, che si occupi della spesa, della casa
di darle attenzioni ma che non prenda impegni di alcun tipo, che lo distolgano
da lei. Tutto ciò non Nobilita l'uomo, al contrario lo debilita a zerbino. Una
donna che dichiari il proprio amore per il suo uomo deve essere consapevole che
con il suo comportamento ella può e deve destarlo. La donna deve prendere
coscienza di questo straordinario dono che ha e dovrebbe quindi esaltare le
qualità del suo uomo. Solo la Donna può avere questa funzione, uomo e donna
anche se diversi sono indissolubilmente legati, e, se consapevoli dei loro
ruoli, diventano capaci di grandi cose.
Il ruolo fondamentale che ha la
donna nella vita di un uomo, si evince anche nelle società più antiche, in
quella Greco-Spartana così come in quella Romana, dove la donna non aveva il mero
compito di restare in casa a badare alle serve e ad annoiarsi, ma assumeva una
funzione Sacra al contrario di quanto vorrebbero far credere oggi. Si pensi
alle donne di Sparta che davano alla luce guerrieri, si pensi alla figura di
Rea Silvia, madre di Romolo e Remo, che dà alla luce il fondatore di Roma, si
pensi a Vesta e alle vestali, donne che avevano esclusivamente un ruolo
centrale e primario nella società Romana.
Così come la donna, anche l'uomo
deve prendere coscienza della forza che l'amore incondizionato dai tornaconti
personali, casto e devoto, alimenta in
lui un fuoco che lo sprona alla lotta, alla morte, e quindi alla Vita. Un uomo
che acquisisce questa conoscenza, che si dona in nome del giusto, che si
sacrifica per il giusto, spinto dall'amore sacro, ha già vinto. Anche se
perderà o morirà
Egli avrà vinto, perché il fuoco
non verrà spento ma continuerà ad ardere per l'eternità. Quel fuoco sacro è
legato ed alimentato dall’Amore e farà si che compirà imprese eroiche e belle,
dal suo quotidiano, fino alle battaglie più grandi.
In conclusione, si è aggiunta
questa citazione di Leon Degrelle tratta da Militia: "La felicità esiste
solo nel dono, nel dono completo; il suo disinteresse gli conferisce sapori
d'eternità; esso ritorna alle labbra dell'anima con una soavità immortale. Donare!
Aver visto occhi che brillano per essere stati compresi, colpiti, appagati! Donare!
Sentire le grandi onde di felicità che fluttuano come acque danzanti su di un
cuore pavesato
all'improvviso di sole! Donare! Aver colto le fibre segrete che
tessono i misteri della sensibilità! Donare! Avere il gesto che consola, che
toglie alla mano il suo peso di carne, che consuma il bisogno di essere
amato!"
L’augurio è che questo breve
riassunto possa essere di aiuto, per comprendere il clima e il portato dei
grandi temi esposti alla conferenza di ieri. Si ricorda inoltre che presso la sede
del Centro Studi Aurhelio sarà presto possibile, trovare il saggio scritto dal
Prof. Polia "La donna e l'amore nella via del cavaliere". Il testo la riedizione, rivista ed ampliata, dell'ormai
introvabile "Il Mistero Imperiale del Graal. Il Mistero della Dama"
(Quaderni di Avallon, n. 0)
Il Siberiano
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