Oggigiorno
si è soliti rapportarsi a Roma come ad una mera città turistica le cui rovine e
monumenti non rappresentano nient’altro se non un’occasione per farsi
immortalare in una foto ricordo mentre si è in vacanza. Complice di questa attitudine
errata oltre alla superficialità della gente, troppo indaffarata per guardare
oltre le contingenze e il quotidiano,
gli stessi storici contemporanei che fedeli come sono allo scientismo,
pretendono di insegnarci ciò che
trascende l’approccio empirico. Eccoli allora attribuire la grandezza di una
volta della Roma imperiale alla fortuna o all’addestramento militare senza
riconoscere le motivazioni spirituali profonde e l’idea universale di cui si
fece interprete.
Nell’antico
Impero romano essi vedono solo la vastità territoriale non l’Ideale che
dominava queste terre. Loro guardano al passato per le speculazioni
intellettualoidi fine a se stesse e per i potenziali fini pratici nel presente,
possibilmente commerciali, mentre a noi ci interessa il tempo trascorso fin
quanto c’è su di lui il riflesso dell’eterno. Come scrive Plutarco, Roma “non
avrebbe potuto assurgere a tanta potenza se non avesse avuto, in qualche modo,
origine divina, tale da offrire agli occhi degli uomini, qualcosa di grande e
di inesplicabile”.
Diversamente
dall’attuale Unione europea fondata sull’ideale materiale dell’interdipendenza
economica dei popoli e sull’ideologia dell’individualismo assoluto di cui la
dichiarazione dei diritti dell’uomo ne è il manifesto, la Roma imperiale
incarnò la spiritualità ardente e virile portatrice di luce rappresentata dai
valori di Ordine, Eroismo, Virilità, Volontà, Gerarchia, Aristocrazia e Impero.
Roma, prima ancora di vincere la piccola militare guerra santa si era proposta
di vincere la Grande guerra santa tracciando un modello di uomo e di stato
fondati su principi di ordine superiore quali l’Onore e la Fedeltà. “Roma era
fondata sulla parola data” (R. Sermonti).
Alla
stregua di un atleta che può avere i muscoli più definiti che vuole e che non
sarà mai in grado di vincere se dentro di se non arde innanzitutto di una
volontà positiva, virile, e sana di
superarsi, allo stesso modo le ben addestrate legioni romane sarebbero
servite a ben poco senza un ideale Sacro a monte delle loro campagne militari
di cui farsi i messaggeri.
Il
21 Aprile si festeggia il Natale di Roma, occasione ulteriore per meditare sul
Mito di Roma “forza formatrice della realtà che si palesa in gesta, avvenimenti
ed anche istituzioni le quali per tale via assumono un significato simbolico”
(Evola).
Nico di Ferro
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