giovedì 31 luglio 2008

SANTA MARINELLA NON TRADISCE IL TIBET

Santa Marinella in provincia di Roma, 30 Luglio ore 20.30

L’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, Sun Yuxi arriva all’orto botanico in perfetto orario con il solito codazzo di guardie del corpo ed assistenti per salutare l’atleta Agnese Allegrini in partenza per le Olimpiadi Pechino.
Per l’illustre ospite si mobilitano tutti, Sindaco, assessori, forze di polizia, passando per rappresentanti di federazioni sportive.
Dopo un breve saluto da parte della presentatrice ed un preambolo dell’Assessore la Rosa, vengono invitati sul palco il Sindaco di Santa Marinella e l’ambasciatore cinese.
La presentatrice formula la prima domanda e l’ambasciatore inizia a rispondere.
Fine della Favola.
A Santa Marinella, una schiera di uomini e donne liberi dimostra che questo ameno paesino sul mare, non è il cimitero delle schiene dritte!
Una, due bandiere tibetane, uno, due striscioni che ricordano la lotta del popolo tibetano, l’ambasciatore impietrito osserva stupefatto.

Una voce grida che questa manifestazione è una pacifica espressione di dissenso al regime comunista cinese che affoga nel sangue l’anelito di sovranità del popolo tibetano e che ci sono cittadini che non intendono rimanere indifferenti o complici della barbarie cinese; le mani di Sun Yuxi sono mani sporche di sangue. Le parole isolate di un uomo divengono un uragano quando si trasforma nel grido di tanti presenti: TIBET LIBERO!
I contestatori vengono circondati e dopo una resistenza passiva vengono portati fuori dal giardino. Storia chiusa? Per nulla!

Termine della manifestazione. L’ambasciatore si avvia verso l’uscita, di nuovo con striscioni e bandiere, al grido di TIBET LIBERO, la notte si illumina con due fiaccole rosso fuoco, anche alcuni passanti si uniscono alla pacifica protesta, il volto stizzito dell’ambasciatore fa da suggello all’evento.

Scappa sulla sua macchina lampeggiante, circondato dai suoi lacchè in direzione di un ristorante del posto, la sicurezza non farà passare uno spillo.
Il sorriso di Agostino, l’amore per una terra lontana, l’importanza della sovranità spirituale tibetana, dona forza e gioia a chi sostiene la lotta contro l’occupazione cinese. Sul finire esce un cartello di scuse e sostegno all’atleta azzurra che parteciperà alle olimpiadi. Agnese viene raggiunta dai manifestanti, le vengono spiegate le ragioni della protesta e le viene donata una fascia a lutto per il Tibet da indossare in caso di vittoria.

Invitata a farsi fotografare accanto alla bandiera tibetana, Agnese comprende e si avvicina, i fotografi fanno il loro lavoro. Rimane un segno chiaro e indelebile, a santa marinella questa sera ha vinto il TIBET! Quella che doveva essere la passeggiata gloriosa del satrapo di pechino, si è trasformata in una trappola.
TIBET LA TUA BANDIERA E’ ALTA SUL MARE DI ROMA!

Aurhelio

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