mercoledì 19 marzo 2008

Eccoli i loro frutti.......

Dopo 30 anni di occupazione capillare dell'AGESCI, questi sono i frutti dei cattocomunisti. Grazie......

Sesso, droga e alcol. Sì, siamo scout

Una nuova ricerca sfata il mito del bravo ragazzo tutto "casa e chiesa"


Cambiano i tempi e cambiano anche gli scout. Sotto la divisa contraddistinta dal fazzoletto annodato batte un cuore più trasgressivo di quello che ci si potrebbe aspettare. Una nuova ricerca ha permesso di scoprire che l’immagine del ragazzino “perbene” tutto casa e chiesa è ormai uno stereotipo datato. Lupetti, esploratori e rover del terzo millennio sono credenti, ma al tempo stesso non disdegnano tradimento e sesso prematrimoniale, tollerano le droghe leggere e non si oppongono all’aborto. La loro unica certezza? La famiglia.L’inaspettato quadro è stato delineato grazie a una ricerca promossa dalla Federazione italiana scautismo con il sostegno della Provincia di Firenze e realizzata dall'Istituto degli Innocenti. A essere preso in considerazione un campione di 2500 scout di età compresa tra 16 e 21 anni provenienti da 25 paesi europei e riunitosi durante il raduno internazionale Roverway che si è svolto a Firenze nel 2006.Si diventa scout per mettersi alla prova, per stare insieme e per essere servizievole verso il prossimo. Quasi il 50% del campione é credente, l'81% cattolico. Nove su dieci accettano il sesso prematrimoniale, più del 42% non esclude di poter avere rapporti con una persona sposata, mentre tradire il proprio partner è una scelta che potrebbe capitare a un terzo degli intervistati. Quattro su dieci non stigmatizzano il ricorso all'aborto. Per l'80% è poi possibile ubriacarsi e uno su due non esclude che potrebbe “farsi una canna”.L'atteggiamento particolarmente libertino non deve stupire più di tanto perché, come spiega Chiara Sapigni, presidente della Federazione italiana scautismo “gli scout non sono una nicchia, ma sono figli del nostro tempo e condividono le stesse fragilità e il minor rispetto delle regole di chi scout non è”. Per quanto riguarda il loro rapporto con società ed istituzioni, gli scout europei hanno detto di sentirsi legati alla loro nazione ed alla rispettiva città di provenienza, ma rimangono delusi dalla politica e dai politici. Un intervistato su tre ha dichiarato di non aver fiducia nei partiti. La famiglia é invece un punto di riferimento saldo per il 70%. Gli scout sono anche al passo con i tempi: tra gli intervistati è emerso che, l'86% per cento possiede cellulare e pc, il 44% vorrebbe una macchina, il 40% esce da casa solo una volta la settimana ed il 44% legge il giornale tutti i giorni. Quasi tutti hanno cellulare e pc, oltre il 70% possiede dvd e videoregistratori.Ne è quindi passata di acqua sotto i ponti da quando, il primo agosto del 1907, lord Baden Powell, sull'isola inglese di Brownsea, apriva il primo campo scout della storia, dando il via alla nascita del movimento che nel corso di questo primo secolo di vita si è diffuso in oltre 200 paesi e conta oggi circa 38 milioni di membri (180 mila in Italia). Ciò che si proponeva Baden-Powell e che si propone tuttora lo scoutismo è di formare dei buoni cittadini, ovvero persone in grado di lasciare il mondo migliore di come lo hanno trovato.

Tratto da Virgilio notizie del 17/03/08

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