giovedì 21 maggio 2009

Pilastri dottrinari.......

Alcuni pilastri dottrinari devono necessariamente essere presenti, prima ancora di cominciare a porre qualsiasi questione organizzativa , dal secondo quaderno di raido:

Dimensione spirituale dell’impegno
Conoscere l’analogia tra macrocosmo e microcosmo e cogliere gli insegnamenti che ci derivano continuamente dal manifestato. Intraprendere la Grande Guerra Santa (lavoro su di sé) col giusto me­todo, tenendo presente che senza di essa la Piccola Guerra Santa (lavoro su ciò che ci circonda) è un vano agitarsi.

Dottrina ciclica della storia
Bisogna che, innanzitutto, sul piano esistenziale questa realtà sia vissuta dagli uomini della Tradizione in maniera sempre più sentita, fino a dare alla propria vita ed alle proprie azioni un ritmo che si accordi con il più grande ritmo cosmico; sottolineando opportunamente determinati “punti cruciali” come per esempio nel ritmo annuale.

Costituire l’élite
Avere chiara la funzione che questa dovrà svolgere, sia come centro di emanazione di influenze, sia come esempio vivente del manifestarsi della Tradizione. Tendere alla sua costituzione come esigenza strategica primaria.

Conoscere l’avversario
Sapere con chi si ha a che fare, tenendo presente il processo dissolutivo partito da molto lontano, senza trascurare mai i suoi presupposti che travalicano la semplice dimensione umana. Saper cogliere quasi per istinto le sue manifestazioni, anche quelle meno apparenti e conoscere le armi con cui opera. Tutto ciò senza cadere nel manicheismo quando si tratta di analizzare l’opposizione tra Tradizione e Contro-tradizione. Infatti non esistono due principi contrastanti e distinti, ma esistono modi diversi di vivere la propria esistenza nella fase ciclica attuale: immergendosi passivamente nelle sue manifestazioni dissolutive o traendosene fuori con l’atto eroico del vero guerriero.


Darsi una strategia
Sottrarre spazio al mondo moderno, tendere alla comunità, dare vita ad un’infinità di interventi (unità operanti) dove le premesse dottrinarie diventino realtà vissute nell’impegno quotidiano; coordinare le varie unità operanti salvaguardando la più ampia autonomia (come modello, basti pensare al feudalesimo medioevale).

Nessun commento: