
In questi giorni sta anche aumentando la lista dei politici che hanno deciso di non partecipare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi : il premier polacco Donald Tusk, i presidenti ceco ed estone Vaclav Klaus e Toomas Hendrik Ilves, il vice Premier Belga Didier Reynders, il cancelliere tedesco Merkel, il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier e Hans-Gert Poettering, presidente del parlamento europeo, che ha giustamente invitato a Bruxelles il Dalai Lama e lanciato un appello ai leader europei perchè boicottino l’apertura dei giochi.
Allo stesso tempo molti sono gli ipocriti che cercano scuse ed alibi per far tacere la loro coscienza. Primi fra tutti il Presidente Bush, che, tuttavia, ha almeno avuto il coraggio di incontrare il Dalai Lama, il Comitato Olimpico Internazionale, il nostro governo ed il premier Gordon Brown che, per far piacere ai grandi sponsors olimpici, si comportano come se nulla stesse accadendo. Ho fede nella natura umana, che è espressione divina, e sono certo che il numero dei politici che non parteciperanno alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi aumenterà. Sono anche certo che i Tibetani non si arrenderanno; la loro battaglia per la libertà e la giustizia sociale è la stessa battaglia dei popoli della terra contro le multinazionali e le èlites finanziarie che spadroneggiano oggi nel mondo.
Negli anni novanta ho avuto l’onore di conoscere alcuni superstiti dei Fratelli della Foresta, i partigiani Lituani, traditi dall’occidente, che combatterono fino agli inizi degli anni cinquanta contro i comunisti sovietici. Nei loro occhi ho potuto osservare che, anche se debellati militarmente, non si sono mai sentiti realmente sconfitti. Dopo meno di quarant’anni conquistarono la libertà. La stessa determinazione l‘ho riscontrata fra i miei amici Tibetani.
E’ solo questione di tempo, il Tibet sarà libero, come il mondo sarà libero da questa ciurmaglia di voltagabbana ed ipocriti capital comunisti. Non andare all cerimonia d’apertura delle Olimpiadi è il minimo da fare... Lo dobbiamo a tutti quei martiri tibetani che non possono piu’ parlare !
Allo stesso tempo molti sono gli ipocriti che cercano scuse ed alibi per far tacere la loro coscienza. Primi fra tutti il Presidente Bush, che, tuttavia, ha almeno avuto il coraggio di incontrare il Dalai Lama, il Comitato Olimpico Internazionale, il nostro governo ed il premier Gordon Brown che, per far piacere ai grandi sponsors olimpici, si comportano come se nulla stesse accadendo. Ho fede nella natura umana, che è espressione divina, e sono certo che il numero dei politici che non parteciperanno alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi aumenterà. Sono anche certo che i Tibetani non si arrenderanno; la loro battaglia per la libertà e la giustizia sociale è la stessa battaglia dei popoli della terra contro le multinazionali e le èlites finanziarie che spadroneggiano oggi nel mondo.
Negli anni novanta ho avuto l’onore di conoscere alcuni superstiti dei Fratelli della Foresta, i partigiani Lituani, traditi dall’occidente, che combatterono fino agli inizi degli anni cinquanta contro i comunisti sovietici. Nei loro occhi ho potuto osservare che, anche se debellati militarmente, non si sono mai sentiti realmente sconfitti. Dopo meno di quarant’anni conquistarono la libertà. La stessa determinazione l‘ho riscontrata fra i miei amici Tibetani.
E’ solo questione di tempo, il Tibet sarà libero, come il mondo sarà libero da questa ciurmaglia di voltagabbana ed ipocriti capital comunisti. Non andare all cerimonia d’apertura delle Olimpiadi è il minimo da fare... Lo dobbiamo a tutti quei martiri tibetani che non possono piu’ parlare !
Toni Brandi - Laogai Research foundation - Italia